
Qualche settimana fa mi avvicinai, solitario, al Bastione di Saint Remy, ormai piu' che centenario.
Si respirava buona aria.
In un classico metà-settimana estivo, sulla terrazza Umberto I ci si dava a conversazioni e socialità di modalità variegate.
I triclini di epoca romana venivano fatti rivivere da una sorta di quadriclini piu' moderni che poggiavano su una parte dello spiazzo della terrazza.
Comodamente sdraiati, ci si intratteneva in conversazioni amichevoli o amorose facendosi accompagnare da un drink con ghiaccio.
I piu' giovani si aggrappavano a quel perimetro di parapetto che sapeva tanto d'ausilio per esuli pensieri e piene fantasticherie.
Io, molto piu' "anormalmente", cercavo d'immortalare il luogo dove queste diverse forme d'aggregazione si consolidavano in tarda notte.
Feci così un salto nel passato con una fotocamera.
Scoprì la bellezza di un luogo in modo pieno versando sul suolo la mia camminante solitudine.
All'improvviso sentii il sibilo di un mitragliatore sfrecciare sulla mia testa; qualche attimo dopo sentii un bombardiere far esplodere quel parapetto di belle speranze e capii allora che la guerra toglie i ponti col futuro nel momento stesso in cui fa cadere il presente.
"Ecco perchè mi trovo qua" , mi dicevo...
"Sono qua per ricordare il passato" - "sono qua per rendere giustizia alla mia vita civile".
Non avrei mai potuto contrappormi alle loro bombe senza alcuna arma che mi facesse da difesa.
Avevo solo una fotocamera.
Per fissare con essa il tempo e per garantire a quell'attimo eterna vita col ricordo.
Il passato non è solo un'ombra scura a cui voltare le spalle.
Il passato è la memoria del nostro presente e le radici del nostro futuro.
E una macchina fotografica puo' farsi suo strumento.
Ero su quel nostro Bastione a ricordare cio' che gli successe; ero su quella terrazza per conoscerne la sua storia e per camminare sulla vita dei miei progenitori.
Ero là per fissare alla mente la memoria di una guerra che aveva lasciato profonde cicatrici.
La piacevolezza di camminare in una serena nottata estiva su quei lastroni pieni di tempo, mi avvicinava al passato; mi avvicinava al sapore della riscoperta di quel posto avendone immaginato le sue, ormai non troppo lontane, sofferenze.
Ero la ad immortalare la rinascita dalle ceneri di uno dei nostri tanti ed importanti monumenti.
Ora sentivo quella storia; la sua storia.
Una delle tante foto fatte è qua e potete vederla.
Quei quattro lampioni illuminati....sono i testimoni di nuova vita...
L'arco di trionfo ha vinto.
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