lunedì 16 luglio 2007

Eros

"Vidi il suo corpo disteso
come frutta sbucciata
tra lenzuola vergini.
La penombra l'accoglieva
chiamandomi a lei.
Le sue gambe erano
voce nel silenzio
su cui lentamente
far strisciare le proprie dita
in quel lisciume di pelle
e su curve sempre piu' piene.
Il suo profumo
era sentiero
dove lasciarsi trasportare
per trovare in cima
la sorgente d'una passione
appena accesa.
......
Sei il caldo cuscino
dove appoggiare il mio corpo,
sei il luogo sul quale
oggi,
bruceranno desideri.
Ora sei mia.
Ti striscio lentamente sopra
salendo a cercar labbra,
sempre piu' calde,
per cercar intese perdute.
Fino a nuova alba
saremo fuoco
che, col primo pallido sole,
lasceran le loro ceneri
ancora calde."


A lei, la donna diventata mia...

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