venerdì 15 febbraio 2008

Ad un'amica


Il mio sguardo da passante cadde su di lei, già caduta e persa ai piedi d'un portone.
Vidi che guardava basso e notai la nebbia malinconica d'una citta' a farle da compagna di silenzi.
La testa poggiata a quel portone e le mani che si stringevano complici in cerca di qualcosa.
Qualcosa che quella sera non avrebbe avuto.
Qualcosa che l'alba avrebbe colorato d'altro.
Andai verso la nebbia a lei piu' vicina e, in silenzio, le presi le dita della mano sinistra e le portai alle mie labbra.
Il mio sguardò trovò il suo in un fragile quanto ultimo sorriso strappato alla resa.
Fu allora che incontrai un brandello di vita, perso a metà tra quel sorriso e quel suo guardarmi.
Le sorrisi ancora e le diedi la mia giacca ponendogliela sulle spalle.
Forse quel tepore che sarebbe venuto l'avrebbe fatta sentire meno sola.
Forse, quella giacca avrebbe salvato la mia generosità mascherandone la timidezza; magari le avrebbe fatto trovare un senso di umanità ed una tomba per quella solitudine.
Le carezzai il profilo del naso, le sorrisi un' ultima volta e me ne andai, ancora in silenzio, tra quella nebbia.
Senza voltarmi, sentii il suo sguardo seguirmi qualche secondo.
Proseguendo, sentii la sua anima, piu' leggera, venirmi a salutare.
E fu alba...

Photo: "I hear the train a coming" - Tim Holte
Music: "You are so beautiful" - Sugar

2 commenti:

GMGhioni ha detto...

Un dono meraviglioso che serbo vicino al cuore e so che gli permetterà di non spezzarsi. Grazie, davvero grazie

Anathea

Giuseppe ha detto...

Un abbraccio, sperando in tuo sorriso! ;-)

Giuseppe